Riprendo da Sasaki e aggiungo solo una cosa. Se non sapete l’inglese imparatelo. È una lezione su cosa conta davvero e una piccola luce in un momento di oscurantismo, intolleranza e omofobia. AGGIORNAMENTO: dopo il salto la traduzione, non mia ma di una mia amica su Facebook. Così non dovete nemmeno imparare l’inglese, pigroni che…
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Un nuovo tipo di droga
Grafica a pixel: ce l’ho. Musica stile 16 bit: ce l’ho. Semplicità del gioco: ce l’ho. Giocabilità: ce l’ho. Potenzialità di incastro: ce l’ho (a pacchi). Canabalt. (Andrea Gadaldi, ti odio!)
Sempre a proposito di Coccaglio
La cosa che immagino è che, cacciati dal villaggio, gli stranieri sbattuti fuori di casa andranno a dormire in una stalla e faranno nascere i loro clandestini bambini in qualche mangiatoia. Alessandro Portelli, sul manifesto e sul suo blog.
In ordine sparso
Il tempo è poco, e il blog latita. Perciò vi metto giusto un paio di link degni di nota. Appena ho un attimo di tempo in più, vi parlerò di Helvetica e Objetcified, i due documentari di Gary Hustwit che ho visto recentemente (e che – ve lo anticipo – dovreste vedere anche voi). Nel…
Laura!
Scopro con immenso piacere del sempre valido Inkiostro che a Gennaio prossimo uscirà il nuovo album di Laura Veirs. Ora, ormai compro pochissimi dischi l’anno, e ancora meno sono quelli che voglio appena usciti. Ma Laura ha questo (discutibile, forse) privilegio – insieme a gente come Springsteen e gli U2, per capirci. E le ragioni…
E sempre in tema di Eddie Vedder…
Che ci vuole per scrivere una bella canzone? Una chitarra acustica e un bel testo. Ah, sì. E poi essere Eddie Vedder. (Grazie, Micol)