…e allora parliamone

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La prima puntata di V è andata in onda e, porca miseria se è buona!

Dalla metafora sul nazismo e sulla Shoah si è passati a quella sul terrorismo e sulla guerra al terrore che l’America sta combattendo dal 2001. La prima volta che ho letto di questo tentativo di aggiornamento della produzione ero parecchio dubbioso ma, almeno in questa prima puntata, sembra che la trama funzioni bene e le premesse perché funzioni bene in assoluto ci sono tutte. Il ritmo è buono, forse ance troppo veloce (concordo con TV Squad quando dice che una première di due ore non ci sarebbe stata affatto male) e la costruzione funziona, con buone prove da parte degli attori. Aggiungeteci Elizabeth Mitchell (che adoro da quando faceva un ruolo secondario in E.R.) e Alan Tudyk e avrete un’idea. I miei ricordi dell’originale mi fanno un po’ rimpiangere i dischi volanti bianchi, sostituiti da più tecnologiche navi grigie, ma diciamo che la qualità degli effetti mi fa passare sopra certi particolari.

Manca solo una cosa a questa serie per essere perfetta e per superare l’originale: Michael Ironside. Voglio almeno un cameo per poter dichiarare ufficialmente di essere soddisfatto sotto tutti i punti di vista.

Ah, un’ultima osservazione politica: secondo voi è un caso che gli alieni invasori offrano agli americani una “universal health care” proprio in questo momento?

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