L’altro giorno Diego ha fatto un’analisi della campagna del PD che si può vedere un po’ dappertutto in questi giorni. Quello che dice è che sostanzialmente la campagna promette un miglioramento della situazione “Oltre”, un po’ come per i credenti la vera vita non è quella terrena, ma quella che ci sarà in paradiso, dopo la morte.
Io volevo analizzare un altro paio di aspetti di questa campagna, dal mio piccolo punto di vista di copywriter, che ha fatto anche un po’ di comunicazione politica. Il primo è che il PD è (in teoria) il principale partito di opposizione in questi paese, al momento. È cioè il gruppo che dovrebbe avere il dovere di sforzarsi al massimo per proporre un’alternativa valida a Berlusconi e i suoi.
E la strategia comunicativa che adotta in questo caso è quella del non dire una beneamata fava.
Cioè, oltre all’accenno pseudoreligioso e un po’ fatalista, che cosa mi dice questa campagna su quello che sta facendo il PD? Niente. Che cosa mi dice delle proposte concrete e delle azioni del PD in Parlamento e fuori? Niente. Sarò strano io, ma se un partito mi vuole convincere a votarlo, voglio sapere che cosa quel partito ha intenzione di fare, non leggere slogan vuoti e (oltretutto) di difficile comprensione. Signori, Berlusconi – che usa la sciabola e non il fioretto, ma che sa molto bene come si comunica – ha vinto le elezioni dicendo cose che a me fanno ribrezzo, ma erano cose chiarissime, dette in maniera semplice e diretta. E il suo principale avversario infiocchetta frasette. C’è (almeno a Roma) un altro manifesto del PD sul Rubygate il cui slogan principale è “Berlusconi umilia l’Italia”. Vero, ma il punto non è quello: Berlusconi è indagato (e sarà processato) per concussione e sfruttamento della prostituzione minorile, cazzo. Il problema non è morale o di immagine (o, almeno, quello di immagine non è il problema principale), il problema è penale. È così difficile da capire o sono scemo io? Di Pietro e Vendola lo hanno capito benissimo e infatti nei loro manifesti dicono delle cose. Il PD no.
Secondo punto: ma davvero io dovrei essere rappresentato da una persona che si presenta con una faccia da funerale come quella di Bersani? E, soprattutto, il manifesto è a colori e tu ti fai fotografare in bianco e nero? Bell’immagine positiva e propositiva che dai ai tuoi potenziali elettori. Bella figura da leader che costruisci.
Mi rendo conto che la politica è – o dovrebbe essere – qualcosa di più che comunicazione, che a parlare dovrebbero essere i fatti e non le immagini, ma al momento la situazione è che l’unico modo che abbiamo per comunicare i nostri fatti è attraverso la comunicazione, ed è questa che costruisce la nostra immagine presso il pubblico. E che immagine costruisce questa campagna? Quello che posso dire io è che, se anche c’era un piccola speranza che Bersani e compagnia avessero il mio voto, questa campagna di sicuro non ha aiutato la loro causa.