Una Gibson da salvare

Questo articolo è comparso su Alias cartaceo e online il 3 marzo 2018. «This machine kills Fascists». Era la scritta sulla Gibson L-0 di Woody Guthrie, il padre del folk americano. E Gibson è il marchio che campeggia sulle chitarre (e sui bassi, sui mandolini…) di alcuni dei più importanti musicisti rock e jazz di…

Danzare di architettura, o del Nobel a Bob Dylan

Leggo con un certo interesse alcune delle reazioni al (meritatissimo) Premio Nobel per la Letteratura al signor Robert Zimmerman da Duluth e, per quanto non valgano assolutamente niente in confronto a quelle degli autori citati da Repubblica, voglio provare ad aggiungere un paio di riflessioni personali. Se c’è una cultura in cui “l’alto” e “il basso”…

Combat Rock – Here we are now, entertain us

È una specie di luogo comune che si trova in tantissimi film o romanzi americani. Ogni generazione ha dei momenti che la definiscono sul piano della cultura e dell’identità. “Dov’eri quando hanno ucciso Kennedy?”, “Dov’eri quando c’è stato l’allunaggio?” Le risposte a domande come queste sottintendono gli elementi in comune tra persone anche molto diverse…

Combat Rock – You’re still alive, she said

Potete ascoltare la puntata sul sito de I Giorni Cantati. Quando si parla di movimenti culturali, è sempre complicato dare una datazione corretta e univoca sul loro inizio e la loro fine. La cultura è fluida e muta continuamente, perciò è difficile tracciare una linea che divida il prima dal dopo. Ciò di cui parliamo…

Combat Rock – The revolution will be live

È diventato difficile immaginare o ricordare com’era la società anche solo pochi anni fa, prima dell’avvento dei mezzi di comunicazione di massa “orizzontali”, ma c’è stato un tempo in cui era possibile, anzi era facile, non essere costantemente connesso a qualche sistema di comunicazione e di controllo. In cui molte cose rimanevano nascoste o sussurrate…

Us and them – Reprise

E sempre a proposito di quel che dicevamo ieri: E ride pure, il Presidente del Consiglio. Ride. Ma tanto siamo noi che fraintendiamo, no? Buffone razzista.

Us and them

Se c’è una cosa che ho imparato nella vita, è di evitare come la peste le generalizzazioni, in qualsiasi campo, e in particolare quando si parla di Stati Uniti. In questo casi di solito mi tiro fuori dalle discussioni proprio per evitare di sentire e risentire argomenti triti e ritriti sia filo che antiamericani. Ma,…

Un paio di osservazioni sulle prossime elezioni americane

Uno: non vi pare ironico che il fondatore di Stormfront, principale sito dei razzisti e suprematisti americani, che oggi viene intervistato da Repubblica, si chiami Black? Due: vi ricordate la pubblicità della Bud? Qui sotto, i protagonisti, otto anni dopo: